Le origini di Altavilla sono certamente antiche: addirittura, vi è chi ritiene che Virgilio l'abbia menzionata nell'Eneide, col nome di Poetilia. Certamente, molto più tardi, nel 1882 Giovanni Verga vi ci ambientò il romanzo Il marito di Elena.
Le prime evidenze storiche risalgono invece al castello, denominato di Altacauda, che in epoca longobarda esisteva nell'attuale territorio comunale.
Si arrivò poi, dopo alterne vicende, nel XII secolo alla dominazione dei Normanni.
Successivamente il feudo contenente tale nucleo abitato passò alla famiglia De Capua e solo allora si giunse al nome di Altavilla per mezzo del quale Luigi De Capua così ricordava il proprio casato nonché la sua provenienza dall'omonima città in Normandia.
È conosciuto come il paese dello zolfo per la presenza di uno dei più importanti giacimenti della Campania rinvenuto alla fine del XIX secolo.
Gli ulteriori passi della storia del comune seguiranno quelli del resto del territorio circostante e poi della storia nazionale.
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Territorio
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Territorio
Alla sinistra del fiume Sabato, nella Media Valle del fiume citato, su tre colli, attorniata da boschi e dal verde che caratterizzano l'area fluviale, Altavilla Irpina presenta ordinate campagne coperte prevalentemente da vigneti e noccioleti, ma non mancano cereali ed alberi da frutta.
Alla fine del XIX secolo, precisamente nel 1886, la scoperta di giacimenti di zolfo trasformò radicalmente questo centro agricolo, che divenne molto attivo,
affiancando alle "cartiere e gualchiere messe in moto dal fiume", una miniera di zolfo estesa fino al limitrofo Comune di Tufo. L'estrazione, la lavorazione e la commercializzazione del minerale
divenne così importante per l'economia di Altavilla, da assorbire ben 588 operai nel 1894 e successivamente fino ad un migliaio.
Oltre che per i folti boschi, i dintorni di Altavilla Irpina, in direzione di Grottolella, si segnalano per la presenza di sorgenti di acqua minerale salina e sorgenti di acqua solforosa, impiegate in passato per bagni per la cura delle malattie cutanee e reumatiche.
Sempre in tale zona, si trova il Monte Toro (561 metri s.l.m.), dove sorgeva un insediamento abbandonato durante il Medioevo.
Santuario dei Santi Martiri Pellegrino e Alberico
Il 23 Agosto del 2003 la Chiesa collegiata di Santa Maria Assunta prende il nome di Santuario dedicato
ai Martiri Pellegrino ed Alberico. Il Sacro ossame di San Pellegrino incorporato nella sua statua
è stato collocato in un altare privilegiato. Le Reliquie del Santo giunsero in Altavilla nel 1780 per
interessamento dell’altavillese Padre Giuseppe Maria Crescitelli, sotto il pontificato di Papa Pio VI.
Si racconta che quando Padre G.M. Crescitelli giunse nelle catacombe di Ciariaca, in Roma, per
prelevare i resti di un Martire della persecuzione pagana si sentirono dei rumori provenire da una
nicchia, incuriosito ed impaurito si avvicinò ad essa e vide un urna sulla quale era scritto in
latino: “Martire pellegrino ucciso sotto Commodo imperatore”. Una volontà sovrannaturale aveva indicato
il luogo di venerazione del Santo: Altavilla Irpina. In onore di San Pellegrino vengono organizzati tutti
gli anni solenni festeggiamenti nei giorni 23, 24, 25 e 26 Agosto che richiamano migliaia di fedeli da
tutta la Campania. Nel piano sottostante la Chiesa sono custoditi gli ex voto e le numerose attestazioni
di ringraziamento per le grazie ricevute dai fedeli. S. MARIA DI LORETO La chiesetta rurale dedicata
alla Madonna del Loreto sorge lungo la strada che da Altavilla conduce a Grottolella. Interessante
la cupola che esula abbondantemente dallo stile costruttivo locale del tempo. La chiesetta fu costruita
nel 1650 per iniziativa di Giuseppe Valente che in quel posto fu aggredito da un animale feroce
che miracolosamente non lo sbranò. In questi stessi anni avviene anche la prima delle dodici visite
fatte in Altavilla dall’Arcivescovo Francesco Maria Orsini poi eletto Papa con il nome di Benedetto XIII.
In occasione della visita dell'Arcivescovo fu eretta nella chiesa Santa Maria del Loreto una lapide in
suo onore. La Chiesa della Madonna del Loreto era anticamente annessa alla Chiesa dell'Annunziata
ed erano i canonici dell’Annunziata ad occuparsi della cappella. Dopo il sisma del 1880 la chiesa fu
rifatta, e i nuovi stucchi andarono a ricoprire i meravigliosi archi che adornavano la chiesa. Nel 1975
la Chiesa fu oggetto di un furto sacrilego che la privò di preziosi candelabri e di una preziosa pala
raffigurante la Vergine. Ogni anno la chiesetta vede aprire i suoi cancelli in occasione dei festeggiamenti
che si tengono il Lunedì dell’Angelo.
Palazzo comitale
Il cuore del centro antico, che conserva in alcuni tratti l’aspetto del tipico borgo medievale, è
rappresentato dall’attuale Piazza Alberico Crescitelli, sulla quale si eleva il palazzo dei conti de
Capua, grande edificio signorile d’epoca aragonese che si ammira da tutto il versante settentrionale
della media valle del Sabato. Il palazzo si sviluppa su due livelli, mostrando elementi artistici e
architettonici comuni ad altri edifici coevi campani con presenza d’influenze catalane commiste ad
espressioni stilistiche toscane. La fabbrica risulta formata da un corpo anteriore disposto sull’asse
est – ovest con due ali simmetriche orientate nord – sud rispetta all’asse principale con cortile
intermedio e scala a doppia rampa collocata sullo sfondo del panorama circostante. La sua costruzione
è commissionata dai feudatari del luogo, nel corso del secolo XV, ad un anonimo architetto che trasforma
i resti di un precedente edificio fortificato, di cui sono state evidenziate nel settore nord – ovest del
fabbricato alcune strutture murarie delle fondazioni, in una splendida residenza nobiliare. L’edificio va
ad occupare tutta l’area del preesistente castello, utilizzato per la realizzazione del nuovo complesso
anche del materiale costruttivo di recupero. Punto nodale per l’articolazione spaziale dell’intero edificio
diventa il cortile interno, intorno al quale si sviluppa il palazzo. Vi si accede da un lungo scalone che
conduce all’ingresso principale, dotato di un portale architravato in pietra vesuviana finemente scolpito
con motivi floreali e cornucopie: anche tutte le ornie di finestre e porte sono scolpite nello stesso
materiale lapideo con motivi in stile toscano con caratteristiche tardo – quattrocentesche. Al centro di
ogni architrave è uno scudo che riprende a rilievo i diversi titoli di case de Capua. Dall’ androne si
passa nella corte interna attraverso un arcone lapideo depresso in stile catalano e a sinistra dell’ingresso
si trova la Cappella di Santa Croce, realizzata nella metà del secolo XVII. Infine ai piedi del Palazzo
vi è una lastra di pietra sulla quale anticamente, secondo le ipotesi fatte dall’ architetto Cellini, il
feudatario emanava leggi e sentenze. Abbandonato per un lungo periodo, il palazzo e utilizzato prima
come carcere mandamentale e solo dal 1813 diventa, per volere regio, di proprietà comunale.
Utilizzato come ospizio per i poveri fino al 1886, vi s’installa un asilo d’infanzia, ma l’anno dopo
viene adibito a lazzaretto durante l’epidemia colerica che colpisce duramente la comunità del luogo.
Nel 1894 uno dei saloni è ristrutturato e adibito a salone teatrale, mentre durante il ventenni fascista i suoi ambienti ospitano le aule della scuola elementare.
Museo Alberico Crescitelli
Il Museo Parrocchiale dedicato a S. Alberico Crescitelli è ubicato nella sua casa natale e venne
realizzato dallla Parrocchia Santa Maria Assunta per facilitare la conoscenza delle sue opere.
Quarto di undici figli, nacque ad Altavilla il 30 giugno 1863 e venne battezzato con i nomi di Alberico,
Pietro e Pellegrino, il successivo 2 luglio. A 17 anni, entrò nel Seminario dei Santi Pietro e Paolo
a Roma, dove si distinse per i brillanti studi ed il comportamento esemplare. Il 4 giugno 1887
venne ordinato sacerdote. Mentre si apprestava a lasciare il paese natio per raggiungere la sede
assegnatagli, la Cina, Altavilla Irpina fu colpita da un'epidemia di colera. Alberico rinviò la partenza
per accudire i malati. Successivamente, dopo una breve sosta a Roma, lasciò l'Italia il 2 aprile 1888.
In Cina, Padre Alberico profuse tutte le sue energie per la cristianizzazione dei Cinesi. Nel 1900, a
seguito di una grave carestia, il goveno imperiale ordinò la distribuzione di razioni di riso nei var
i villaggi. Purtroppo, un certo Teng, che odiava i Cristiani e che era incaricato di sovraintendere
alla distribuzione delle razioni presso la missione dove operava Padre Alberico, ebbe
un comportamento ostile, contro il quale Padre Alberico fu costretto a rivolgersi al Mandarino,
che fece porre fine all'ingiustizia. Teng ed i suoi "scagnozzi" non si fecero scappare l'occasione
per far pagare al missionario lo "sgarro" fatto loro: con la crisi dell'Impero cinese, si diffusero
le sette segrete formate da rivoluzionari e da banditi, come i celebri "Boxers" (Pugni chiusi),
che lottavano contro l'Impero e gli stranieri, tra cui i missionari.
Saltando i macabri particolari, la notte del 20 luglio, Padre Alberico venne catturato e torturato
atrocemente, fino ad essere decapitato ed il suo corpo dilaniato. La testa ed i tre pezzi in cui era stato
ridotto il corpo vennero gettati nel fiume. Stando alle dichiarazioni di un testimone oculare,
quando la testa del Padre cadde al suolo, le nubi si aprirono per far posto ad un cerchio pieno
di luce da cui si originavano del fasci di luce diretti sul corpo del martire. Vani furono i tentativi
degli assassini di allontanare dalla riva i vari pezzi del corpo utilizzando dei bastoni,
visto che "miracolosamente" le parti sembravano attrarsi e ricomporsi. Nella notte, l'ingrossamento
delle acque del fiume a seguito di un temporale, fecero scomparire i resti mortali di Padre Alberico.
Padre Alberico Crescitelli, venne beatificato dal Papa Pio XIII il 18 febbraio 1951. Il 1 ottobre 2000,
in Piazza S. Pietro, avvenne la sua proclamazione a Santo da parte di Papa Giovanni Paolo II.
Manifestazioni e sagre
Varie sono le manifestazioni che si tengono nel comune d'Altavilla, la maggior parte a carattere religioso. Il 20 maggio, San Bernardino da Siena Santo Patrono del paese; il 13 giugno, Sant'Antonio; il 16 luglio, la Madonna del Carmine sul colle Torone, presso la chiesetta della Beata Vergine del Carmelo, in concomitanza con la Sagra della Collinetta.
il 21 luglio, si festeggia Sant'Alberico Crescitelli, missionario altavillese, martirizzato in Cina nel Novecento e canonizzato il 1º ottobre 2000 da Papa Giovanni Paolo II.
Il 18 agosto, si svolge il Palio dell'Anguria, corso caratteristicamente a pelo d'asino, durante una sfilata storica commemorativa del breve soggiorno di Costanza di Chiaromonte nel XV secolo; infine, il 24-25 agosto si festeggia San Pellegrino Martire, con la sfilata delle tradizionali squadre di battenti provenienti da diversi paesi confinanti con Altavilla.
NOTIZIE UTILI
Come arrivare, dove mangiare, dove dormire
Dove mangiare
Pizzeria Posada de Saragalù
Via Carbocisi, 5, 83011 Altavilla Irpina AV
Telefono: 340 259 6307
Ristorante Peluso
Via Ferrovia, 83011 Altavilla Irpina AV
Telefono: 0825 996467
La Coccinella Di Mazzone Angelo
Corso Garibaldi, 115, 83011 Altavilla Irpina AV
Telefono: 0825 994449
Dove dormire
RESIDENCE FONTANAROSA
Telefono: 0825/47578 C.da Pezza Mastrillo 83040 Fontanarosa Sito web :www.fontanarosaresidence.com
COMUNITÀ LA LOCANDA
Telefono: 0825/475912 Via Giusto, 83040 Fontanarosa
Telefono: 339 761 7575
Via Largo Giusto, 1, 83040 Fontanarosa AV
Sito web: www.lanticadimora.com
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