Volturara Irpina avrebbe un'origine comune ai paesi che sarebbe rappresentata da Sabatia,
antica città degli Hirpini situata sui monti sovrastanti, distrutta verso il 200 A.C. dai Romani
dopo la seconda Guerra Punica. La prima citazione del borgo medioevale si ritrova in un
documento del 797, dove venne indicata come "Veterale", cioè fondo coltivato da lungo tempo.
Volturara fu feudo dei Balbano, Conti di Conza, dei D'Aquino, dei De Cabani ,dei Della Marra,
Baroni di Serino (feudatari per quasi due secoli), dei Garlon, Conti di Alife, dei Cavaniglia, dei Carafa,
Principi di Stigliano, degli Strambone, Principi di Volturara. Ultimo Signore di Volturara fu Francesco
Berio, deceduto nel 1819.In generale, le famiglie feudatarie citate, non risiedettero a Volturara,
nè le apportarono benefici di sorta.Diversi Volturaresi parteciparono ai Moti liberali del 1820 ed
alcuni vennero imprigionati o condannati a morte quali con l'accusa di "Carboneria".
Volturara Irpina diede i natali a numerosi uomini illustri, tra cui Alessandro De Meo, storico ed
analista, autore degli Annali critico-diplomatici del Regno. A lui è dedicata la statua che si trova
davanti alla Chiesa di S. Nicola, nella Piazza centrale di Volturara Irpina.
Tra il Monte Faggeto (1148 metri s.l.m.) ed il Monte Costa (1264 metri s.l.m.), Volturara Irpina
è immersa nel verde delle campagne intensamente coltivate (cereali e barbabietole da zucchero),
dei terreni destinati all'allevamento del bestiame, che alimentano l'industria casearia, e dei folti
boschi che la circondano, occupati da castagni, che, da un lato, forniscono abbondanti ed ottimi
frutti, le castagne, dall'altro, alimentano l'industria del legno. Senza, infine, trascurare, i prelibati
tartufi, sempre più commercializzati. Dati essenziali: a 697 metri s.l.m ed a 19 chilometri da Avellino,
Volturara Irpina, come i Comuni limitrofi dell'Irpinia offre tante possibilità di ossigenarsi aggirandosi
tra natura ed acque incontaminate. L'elemento ambientale-naturalistico più caratteristico è senza
dubbio rappresentato dalle celebri "Bocche del Dragone", delle grotte carsiche, origine di vortici
d'acqua, situate nella parte settentrionale del territorio comunale.
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